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Organigramma dell’unità di Fase 1: le figure previste dalla Determina AIFA n. 809/2015

Aggiornamento: 26 nov 2021

Gli studi clinici di Fase 1 rappresentano una fase altamente critica del processo di sviluppo di un nuovo farmaco. Per questo è importante che il personale in servizio presso un’unità di fase I sia qualificato per formazione ed esperienza per le attività che dovrà svolgere, nonché opportunamente formato sulle Good Clinical Practice (GCP) e sulla gestione delle emergenze mediche.


Quali sono, nello specifico, i principali attori coinvolti nella conduzione di uno studio di fase 1?


In Italia le figure minime richieste per la conduzione di studi di Fase I sono stabilite dalla Determina AIFA n. 809/2015 (All. 1, App. 1, lett. A, punto 4) che, insieme al D.M. 15/11/2011 (Decreto CRO), ne definisce anche i requisiti di accesso al ruolo.


Nello specifico il personale dell’unità di Fase 1 si distingue in:

  • personale medico;

  • personale non medico.

In questo articolo vengono trattati nel dettaglio i ruoli medici con i relativi requisiti, mentre il personale non medico sarà oggetto di un articolo successivo.


Personale medico


L’organigramma di un’unità di Fase 1 prevede la presenza di:


1. Un Direttore Medico in possesso dei seguenti requisiti:

  • laurea in medicina e chirurgia conseguita da almeno 8 anni e abilitazione professionale;

  • specializzazione in area medica e documentata esperienza internistica;

  • documentata esperienza nel settore;

  • buona conoscenza della metodologia generale della sperimentazione clinica.

La Determina AIFA attribuisce un indiscutibile ruolo di responsabilità al Direttore Medico che, fra le altre attività, è coinvolto nella notifica delle deviazioni critiche dalle GCP, dal protocollo di studio e successivi emendamenti e del venir meno dei requisiti minimi precedentemente autocertificati. Il Direttore Medico assume un ruolo anche nella risoluzione dei problemi che possono determinare l'autosospensione dell’unità di fase 1, in quanto sarà sua cura informare il Promotore dell’autosospensione e ridefinire le tempistiche per l’inizio (o la continuazione) della sperimentazione (Q&A alle Determine AIFA n. 809/2015 e n. 451/2016 inerenti ai requisiti minimi necessari per le strutture che eseguono sperimentazioni di Fase1).


2. Un Medico Farmacologo:

  • specializzato in farmacologia;

  • o con documentata esperienza nel settore della farmacologia clinica (es. un medico specializzato nella patologia oggetto dello studio e che conduce da molti anni sperimentazioni di fase I, come documentato dal CV).

Non può essere invece sostituito da un farmacista, anche se con specializzazione in farmacologia clinica o farmacia ospedaliera, o da un biologo o un laureato in altre discipline scientifiche.

Il Medico Farmacologo rappresenta una figura professionale di essenziale supporto ai clinici in diverse evenienze, tra cui:

  • impostazione razionale della terapia farmacologica;

  • valutazione clinica dell’effetto dei farmaci;

  • individuazione e gestione dei farmaci ad alto rischio;

  • valutazione della concentrazione plasmatica del farmaco (correlabile all’efficacia e/o alla tossicità dello stesso);

  • suggerimenti pratici in merito ad opportune variazioni di dosaggio del farmaco sperimentale;

  • preparazione del piano per i casi imprevisti, che deve includere la disponibilità di specifici antidoti o trattamenti di emergenza basati sulla farmacologia dell'IMP.

Tale ruolo è dunque fondamentale per gli studi no profit, ma anche per quelli profit.

La figura del Medico Farmacologo non può essere fornita dal Promotore per ragioni di conflitti di interesse; può essere in convenzione (ad es. da un istituto universitario di farmacologia) con il Centro Clinico e deve essere disponibile per tutte le attività previste dalla sua Job Description (Q&A alle Determine AIFA n. 809/2015 e n. 451/2016 inerenti ai requisiti minimi necessari per le strutture che eseguono sperimentazioni di Fase 1).


3. Uno o più medici:

  • laureati da almeno 5 anni;

  • almeno uno con conoscenza delle procedure di rianimazione;

  • almeno uno, per sperimentazioni su volontari sani, con specializzazione in discipline farmacologiche o documentata esperienza nel settore.

Lo sperimentatore principale (Principal Investigator) deve inoltre avere:

  • esperienza clinica rilevante;

  • specializzazione attinente alla patologia trattata (tali requisiti devono essere documentati nel CV).

Tutto il personale medico indicato in organigramma presso l’unità di fase 1 (eccetto il medico anestesista) deve essere opportunamente formato su:

  • pratiche iniziali di rianimazione, come la gestione delle vie aeree, la ventilazione, l'intubazione, la somministrazione di liquidi e di adrenalina, la rianimazione cardio-polmonare (RCP) e deve essere in grado di utilizzare il defibrillatore cardiaco (corso base BLS-D);

  • supporto immediato delle funzioni vitali (Immediate Life Support – ILS);

  • certificazione ALS - Advanced Life Support (nel caso di sperimentazioni ad alto rischio, al fine di garantire interventi di emergenza avanzati).

(Q&A alle Determine AIFA n. 809/2015 e n. 451/2016 inerenti ai requisiti minimi necessari per le strutture che eseguono sperimentazioni di Fase 1).


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